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A cura di Ennio Boccanera

1709          13          luglio           Germania

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Colonia un profumiere italiano Gianbattista Farina fonda la Casa di Profumi più antica del mondo, che produrrà la famosa Eau de Cologne, invenzione del fratello Giovanni Maria.

 

Da Tele-sette n° 28 del 13/07/2010

La storia

13 Luglio 1709: la più antica fabbrica (tuttora esistente) di profumo

Da 300 anni produce la fragranza per antonomasia: l’Eau de Cologne. Tutto comincia il 13 Luglio 1709, proprio a Colonia, quando un immigrato italiano, Giovanni Battista Farina, fratello del profumiere italiano Giovanni Maria Farina, fonda quella che è tuttora la più antica fabbrica di profumo del mondo: ufficialmente (dai registri dell’epoca) la “Johann Maria Farina gegenüber dem Jülichs-Platz GmbH” (letteralmente Giovanni Maria Farina di fronte allo Jülichs-Platz), più comunemente conosciuta nella forma abbreviata “Farina gegenüber”. Ma ancor più conosciuta per il suo inconfondibile marchio – il tulipano rosso – che contraddistingue ancora oggi la “vera” Eau de Cologne da tutte le imitazioni.
Attualmente l’azienda è diretta dal quinto pronipote del fondatore, che rappresenta l’ottava generazione della famiglia Farina. Un’altra inconfondibile caratteristica dell’Eau de Cologne originale è la classica forma dei flaconi in cui è stata venduta per secoli: una bottiglia verde e stretta, denominata “rosolio”, con tappo in sughero. Questi flaconi sono stati usati in esclusiva fino a tutto il 1832. Poi qualche accomodamento con il moderno “packaging” si è reso necessario.
La formula originale della storica fragranza pare sia stata inventata dal fratello del fondatore, Giovanni Maria Farina, e da un suo socio, che inizialmente chiamò tale essenza “Eau Admirable”. Alla base vi era un innovativo processo di distillazione che prevedeva una miscela di oli eterici uniti ad un’alta percentuale di alcool etilico, e naturalmente materie prime pregiate, per lo più provenienti dall’Italia, come il Bergamotto, che davano al profumo dei fratelli Farina un bouquet inconfondibile ed apprezzato sia dalle donne che dagli uomini. Perfino i militari, infatti, ed in particolare gli ufficiali francesi impegnati nella Guerra dei Sette Anni, sul fronte del Reno, ritenevano l’Eau de Cologne un bene indispensabile del proprio equipaggiamento (come le parrucche, la cipria ed altri beni di lusso), ed inoltre ne facevano dono alle mogli ed alle amanti. Già nel 1747, in una lettera datata 9 Aprile, lo stesso Farina poteva giustamente affermare che la sua “Acqua” era ormai conosciuta in tutta Europa.
Il segreto di tale successo era indubbiamente la freschezza e la vellutatezza della fragranza prodotta a Cologna, una “leggerezza” che la distingueva nettamente dai profumi ben più “pesanti” diffusi in quell’epoca (per lo più a base di cannella, legno di sandalo o muschio). Lo stesso Giovanni Maria descrisse così la sua “ creazione” al fratello Giovanni Battista: “Il mio profumo è come un mattino italiano di primavera dopo la pioggia: ricorda le arance, i limoni, i pompelmi, i bergamotti, i cedri, i fiori e le erbe aromatiche della mia terra. Mi rinfresca e stimola sensi e fantasia”.
Ogni confezione di prodotto era accompagnata da un foglietto, autografato dal produttore, con istruzioni per l’uso dell’Acqua di Colonia, nel quale si affermava che il liquido poteva essere utilizzato non solo per la profumazione esterna del corpo, ma se ne poteva fare anche un uso orale, interno, per l’igiene dei denti, per curare l’alitosi e molte altre malattie contagiose.
In breve tempo la fama del prodotto, ed i suoi attestati di qualità, si diffusero in tutta Europa, anche fra le principali corti regnanti. La fabbrica di Cologna divenne quindi fornitrice ufficiale di quasi tutte le Case Reali del continente. Fra i suoi clienti italiani più famosi del tempo figurano il conte di Cavour, Vittorio Emanuele II, il principe Amedeo di Savoia, e Umberto I. Anche Goethe fu un assiduo cliente dell’Eau de Cologne.

Telesanterno

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