Il Punto

Maggio 5, 2024 by

Mi ha colpito la frase che Hemingway in” Per chi suona la campana” mette in bocca a Pilar, la donna di Pablo, strenua combattente repubblicana contro i fascisti, che risponde al suo compagno che le aveva chiesto scusa per il suo troppo parlare “Parla pure quanto vuoi , perchè siamo sulla terra se non per aiutarci? E ascoltare senza dire una parola non è poi questo grande aiuto”.
Perchè dal 7 ottobre con l’aggressione di Hamas nel sud di Israele si è dispiegato durante 3/4 di secolo un confronto armato arabo-israeliano e nelle università dalla Francia al Messico si allarga la protesta pro Palestina ?
Gli ebrei sono degli assassini ! la CPI ( la corte penale internazionale: tribunale per crimini internazionali) avrebbe aperto una indagine contro i leader ebrei accusandoli di crimini contro l’umanità per l’uccisione di 34 mila civili palestinesi oltre agli ostacoli posti alla fornitura di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia.
Dal 270 ac Manetone, sacerdote greco, avviò senza apparente motivo la persecuzione e l’ostracismo sionista: poi Tiberio li espulse senza apparente motivo da Roma, Papa Leone Magno dal 440 dc fu tra i più spietati persecutori ebrei.
Nel 1939 appena conquistata la Polonia i nazisti cominciarono a ghettizzare gli ebrei allestendo in Russia e in Polonia ben 1000 ghetti e stipando quattrocentomila prigioni3eri in un campo di concentramento della dimensione di 2 km quadrati; a tutto questo fecero seguito gli orrori a cui vennero sottoposti gli ebrei per la pretesa del conseguimento della soluzione finale che tutti noi ben conosciamo.
Israele nello scacchiere mondiale fa parte come del resto l’occidente della cosidetta casa della nuova preghiera come dice la bibbia ma solo per Israele nelle università americane si grida “Vogliamo diecimila 7 ottobre”; solo per Israele si sostiene che il 7 ottobre ha provocato per gli studenti un entusiasmo e che ci si augurano altri 7 ottobre fino alla eradicazione di Israele.
La contestazione per uno Stato la contrarietà per la sua politica estera è sempre esistita ma la campagna di odio assoluto che hanno dovuto subire i giudei durante la loro esistenza è immotivata assoluta particolarmente crudele e spietata.
Ricordo ancora e sì che sono vecchio e di anni ne sono passati quando ai primi giorni della prima elementare nella mia classe un bambino ebreo fu costretto ad uscire dall’aula nell’ora di religione: il suo sguardo esprimeva vergogna e mortificazione; ci diceva il dispiacere che provava per la certezza che non avrebbe mai fatto parte del nostro gruppo e quanto poteva essere disumana l’emarginazione per la fede religiosa diversa.
Ricordo che ciò era in contrasto con i nostri comandamenti religiosi che predicano l’uguaglianza e la fraternità fra tutti gli uomini.
Perchè tutto questo non sono mai riuscito a darmene una ragione umana.
Umberto C

Il Punto

aprile 30, 2024 by

Nel 1961 il regista americano Stanley Kramer girò un film dal titolo Vincitori e vinti in cui immaginò che a Norimberga si svolgesse un processo per crimini di guerra per imputati nazisti nel 1948.
Tra gli imputati c’è il giudice ed ex ministro della Giustizia Ernst Janning, uomo probo ma irrimediabilmente compromesso col regime.
Il film fu appassionante nonostante le tre ore di arringhe e deposizioni grazie anche ad un cast di attori straordinari, Shell cinico avvocato difensore, prese l’oscar, Widmark l’inflessibile pubblico ministero, Mongomeri Clift un tedesco sterilizzato perchè idiota secondo la difesa, perchè figlio di un comunista secondo l’accusa, la Garland una donna condannata in un processo farsa, la Dietrich una vedova aristocratica che ancora sostiene la tesi dell’obbedienza.
Un contributo indimenticabile alla massima tragedia del ventesimo secolo, un grande modello di court-movie da brivido con due momenti di eccezionale drammaticità, quello dei filmati, autentici, sui campi di concentramento e la testimonianza dello sconvolto Clift .
Ma si assiste ad un campionario di orrori perfettamente descritti e accuratamente documentati ad un punto perfetto di denuncia del cinismo nazista da cui non è possibile sottrarsi; è con quelle denunce con le quali è necessario fare i conti, è con quei crimini di guerra con cui è assolutamente obbligatorio confrontarsi.
E’ il processo a cui si è sottoposta la Germania di Hitler ,è quel confronto al quale non si è sottratta, ovvero è stata costretta a confrontarsi che le ha sbattuto in faccia la bestialità di cui si era macchiata e ha costretto i tedeschi a riconoscere le atrocità del nazismo, la perdizione nel cui vortice ha sospinto il mondo intero.
E’ quel vortice con cui la Storia ha marcato la Germania nazista, che ha impedito di dimenticare, che ha rinnegato quelle origini, che ha impedito il riformarsi di una verginità ideale necessaria a riscattare quelle origini: a rinnegarle per sempre.
Umberto C

PD,M5S e AVS depositano proposta di iniziativa popolare, sul salario Minimo

aprile 30, 2024 by

La battaglia per il salario minimo continua, depositata in Cassazione la proposta di iniziativa popolare, che verrà riproposta in seguito in parlamento. le opposizioni avevano promesso battaglia. E ora sono passati dalle parole ai fatti. La dignità del lavoro va ribadita con forza, altrimenti è puro e semplice sfruttamento.

Giancarlo Garro

La Speranza

aprile 30, 2024 by

Diciamocelo, i veri democratici in questo paese hanno soprattutto una grande speranza. Riuscire a fermare la cavalcata di questo governo di destra nel suo percorso che prevede il cambiamento della struttura dello Stato e della cultura del paese. La domanda è legittima ma ci sono le condizioni perchè possa avere una risposta positiva? Al momento non pare ci siano. Infatti, nella coalizione dominante ed autrice di questa politica, il partito guida è quello di Giorgia Meloni, gli altri sono in contrasto con lei ma non rompono l’alleanza perché interessati al potere, anche se come dipendenti. All’opposizione c’è il movimento 5 stelle, meglio il partito di Conte quello del superbonus che ha sfasciato i conti dello Stato, che non ha una strategia, anche lui interessato al potere, cavalca il populismo più estremo per cercare di mantenere una base di votanti, non ha strutture e democrazia interna, cerca di accreditarsi come di sinistra (per lui una forma di populismo appunto), ma è molto lontano da qualsiasi forma di sinistra soprattutto come cultura ed interessi. E poi, a prescindere da piccoli gruppi di scarso valore politico e di piccola entità (magari perché rappresentano una nicchia di mercato), c’è il Partito Democratico. L’unico con una struttura democratica, plurale e che vanta origini politiche nobili storicamente e di un qualche rilievo. Ma il PD non ha un management omogeneo, ha una segretaria debole, correnti interne che si combattono, insomma non ha le condizioni per definire una strategia, per sottoporre agli elettori un piano credibile e serio per la soluzione dei problemi sociali e per disegnare il futuro del paese. Il PD è pieno di buone intenzioni, ma non riesce ad offrire speranza. E la speranza è il sentimento che comincia a mancare nel paese, bisogna che il PD riesca a capirlo ed a farsene carico. Bisogna che lo capiscano i suoi capi corrente e il suo management, bisogna che capiscano il ruolo che forse la storia gli sta assegnando.

Gianni di Quattro

25 Aprile 1945

aprile 25, 2024 by

Festa della Liberazione dall’occupazione Tedesca e la caduta definitiva del regime Fascista

Il 25 aprile di ogni anno si celebra in Italia la Festa della Liberazione, un anniversario molto significativo nella storia italiana perché commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la fine dell’occupazione nazista e la caduta del fascismo. È una festa nazionale, simbolo della Resistenza, della lotta partigiana condotta dall’8 settembre 1943 (il giorno in cui gli italiani seppero della firma dell’armistizio a Cassibile).

La guerra non finì il 25 aprile 1945. Questo è un giorno simbolico, scelto perché in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati e all’azione della Resistenza.

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946, il Re Umberto II emanò un decreto: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”. La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo nel 1949 è stata istituzionalizzata come festa nazionale, insieme al 2 giugno, festa della Repubblica.

Dal Sole 24 Ore e Wikipedia.

Giancarlo Garro

Si può ancora dire quello che si pensa?

aprile 23, 2024 by

È giunto il momento per cominciare a porsi questa domanda? Molti pensano di no, non sono abituati a pensare che il nostro paese possa avere un regime diverso, non hanno conosciuto periodi neri del passato, non hanno mai vissuto e non si sono mai soffermati seriamente e culturalmente sui tanti paesi che hanno regimi autarchici e sovranisti, che vivono, nella migliore delle ipotesi, una democrazia illiberale. Ma cominciano ad essere tanti che o perché hanno vissuto da vicino un periodo diverso della nostra storia o perché l’hanno davvero studiata o anche perché e soprattutto pensano che la libertà e la democrazia siano quello che può rendere più umano il vivere, questi dunque cominciano timidamente ma decisamente a porsi la fatidica domanda. La situazione del nostro paese è ancora lontana dal pensare al peggio, diciamocelo. Ma è palese che l’attuale potere stia lavorando per trasformare il paese, per creare una cultura diversa, per far perdere peso ad alcuni valori e per creare un regime illiberale. I segnali in questo senso sono tanti e quelli che non li vedono o non li vogliono vedere è perchè fanno parte della banda al potere o sperano di farne parte o proprio non capiscono ed infine ci sono gli indifferenti che sono tanti e che, come nel passato e come dice Gramsci, possono essere la causa dirompente di una tragedia forse quasi annunciata. Il paese, l’Italia, non sta attraversando un periodo glorioso, questo è poco ma certo.

Gianni Di Quattro

Il Punto

aprile 21, 2024 by

Come un’onda minacciosa e inarrestabile il governo di destra( ma forse sarebbe corretto definirlo di incapaci) tenterà prossimamente di varare una legge regionale che metterà fine all’unità di Italia con una Autonomia differenziata che dividerà le regioni più ricche, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, da quelle più povere condannandole ad una emarginazione eterna poichè tutto passera’ di competenza degli Enti Locali, sanità energia trasporto rifiuti edilizia.
Per il momento la curiosità del Governo di destra si è incentrata sull’aborto, cercando di eliminarlo dalla carta dei diritti umani dove nel ’78 una legge dello Stato lo aveva inserito cavandolo dalla vergogna della clandestinità.
In Italia dal 78 e dal conseguente referendum confermativo dell’81 la legge è rimasta invariata ma le sua realtà è sempre difficoltosa e accidentata: nelle regioni i consultori sono frequentati dai Movimenti per la vita, i medici sono spesso obiettori, negli ospedali solo il 60% ha reparti per la 194 ( la legge che regola la libertà di abortire in Italia: non il diritto ma la libertà come riporta la Costituzione francese): solo il 18% nel nostro paese fa uso di pillole abortive contro il 78% della Svizzera, dove non ci sono attivisti contro l’aborto come da noi e dove il voto nel Parlamento europeo a favore dell’interruzione di gravidanza con 336 si e 163 no ha reso anche idealmente accettata la legge.
Ma il nostro paese ha scontato nell’intero dopoguerra una trattenuta insopportabile quanto irresistibile: la mancanza di ricambio del sistema governativo a parte alcune lievi inclinazioni e soprattutto una impostazione cattolica della società al punto da frenarne qualsiasi scatto civile e sociale senza l’autorizzazione ecclesiastica.
Il nostro Governo, pardon il loro Governo, ha dunque ritenuto che elementi come quelli originati dalla 194 in Italia ,organizzazione e sempre ostinati distinguo che rendono difficoltosa per le donne la libertà di decidere invece di comprenderne l’angoscia e il travaglio , fossero sufficienti ad espungere dall’ordinamento una materia nella quale le donne non hanno alleati ma solo avversari, il loro corpo è alla mercè di fanatismi e prepotenze.
Eccole dunque le rivoluzioni della destra, l’Italia finalmente divisa come auspicava Umberto Bossi, da una parte l’occidente e dall’altro l’Africa, la chiarificazione della 194, magari con qualche modifica d’appoggio ma invece ancora e sempre la libertà negata alla donna di fare del suo corpo il proprio tesoro, ma attenzione in cambio c’è il nulla delle farneticazioni come il ponte di Messina, l’assurdo di non dare il permesso a Scuravi per ricordare la caduta del fascismo il 25 aprile, l’occupazione manu militari della comunicazione in Italia. Auguri!
Umberto C

Il Punto

aprile 13, 2024 by

3 domande alla segretaria del Partito Democratico e una ai nostalgici italiani
Non è possibile sbattere fuori dal partito il presidente della regione pugliese che all’uscita dei grillini dalla giunta tranquillizza i vertici del partito sostenendo che rientreranno e che lui è disposto a recepire le richieste di Conte qualora ne facesse: non della segreteria del suo partito ma del presidente dei 5s!
Non ritiene che la nuova norma voluta dal governo secondo la quale il magistrato non può sequestrare il telefonino dell’indagato senza l’autorizzazione del Gip sia un ulteriore impedimento al lavoro dei magistrati.
Il campo largo sulla base di una gara a chi è più intransigente sulla questione morale non si possa nemmeno concepire.
Alcune straordinarie imprese dell’uomo che ha dichiarato guerra al mondo l’11 perchè quel numero era il suo fortunato.
L’invasione della Grecia ci è costata 12 mila morti; questo solo per essere o apparire il primo nella crudeltà e nella spietatezza per combattere l’idea dell’italiano buono e mandolinista.
“in Italia non esiste un problema ebraico (“36) nel ’37, 4500 scolari di razza ebraica son costretti a lasciare la scuola pubblica.
Al suicidio di Formiggini, stanco della persecuzione fascista per la sua origine ebrea, si buttò dal campanile della sua città, commenta così il nostro Duce “è morto proprio come un ebreo risparmiando anche una pallottola”.
Durante l”intervento in Spagna contro la Repubblica, sempre per essere il primo della classe, su Barcellona scatenò un bombardamento sulla popolazione civile che lo stesso Franco lo pregò di smettere, preoccupato per quella carneficina senza senso.
Carlo Rosselli che commentò “oggi in Spagna domani in Italia” venne assassinato senza troppi complimenti, come tutti quelli che osarono critiche e contrarietà al regime fascista.
Che cosa si può rimpiangere di questa pagina nera della nostra storia è difficile da spiegare ma soprattutto da rappresentare come un periodo in cui si possano vantare azioni esaltanti.
Umberto C

Il Punto

aprile 11, 2024 by

Mi scuso per un accenno personale, ma ritengo utile per inquadrare la gravità del momento dal punto di vista sociale, politico, culturale.
Io sono un anziano di ottanta anni e ho sempre militato nel partito democratico e quando il momento lo ha richiesto ho dato il mio contributo anche come sindacalista nella mia azienda.
C’era in questo paese una certezza condivisa anche da chi non condivideva l’ideologia di sinistra di un baluardo di democrazia, di ragionevolezza sociale, di imprescindibile rispetto della libertà rappresentati dalla nostra parte politica della quale tutti sentivano la presenza equilibratrice; non che mancassero polemiche, dibattiti, alcuni feroci, contrapposizioni ideali ma riuscivamo a realizzarne sempre un arricchimento culturale, un allargamento della sfera politica, un confine sempre più largo del nostro ideale.
Come tutto questo possa essersi consumato e sbiadito me lo ha sbattuto in faccia l’ipocrisia di un commento televisivo simile per tutte le posizioni politiche governative e di opposizione: bisogna che le morti sul lavoro in Italia cessino ( 770 su 3400 in Europa); il governo ha vietato alla magistratura inquirente il sequestro dei telefonini di indagati se non dietro autorizzazione del Gip; le difficoltà per la costituzione di un campo largo di centro-sinistra.
Sembrano cose distanti fra loro e invece sono strettamente collegati: per il primo punto servono leggi, regole, obbiettivi, finalità; per queste servono magistrati che le facciano rispettare e infatti sono sempre sotto una infame e costante tentativo di ridimensionamento; per il campo largo occorre il disegno di una società con idealità principi organizzazione obiettivi.
Perchè il Partito democratico questa realtà non la rileva e perchè questa difficoltà di esprimere una società che possa essere proposta come imprescindibile a qualunque forza politica che si proponesse come alleato; perchè non capisce che il suo peso, la sua presenza così si dimostra irrilevante; perchè non si avverte la assoluta necessità di una nuova Costituzione che regoli il partito e finalmente azzeri il vero morbo della sinistra che ne sta rodendo la sua presenza nel paese: una linea politica univoca e finalmente in grado di cogliere le storture di questa nostra società; perchè non si pone un quesito alla base del partito: che cosa scegliete noi la base o i cacicchi i quali non hanno scrupoli nello scegliere tra i loro interessi e quelli della base.
Si tratta di salvare il partito e certamente il paese altro che discutere dell’alleanza con Conte o delle altre fesserie con le quali l’attuale direzione si balocca tra una indecisione e una ammissione di incapacità.
Umberto C

Cose d’Europa

aprile 11, 2024 by

La battaglia per le elezioni europee è in pieno svolgimento. Vale la pena ragionarci un po’ su.

L’ attuale coalizione di centro destra è costituita da tre partiti che appartengono a tre movimenti diversi a livello europeo: Fratelli d’Italia sta con i conservatori, una specie di via di mezzo tra i popolari e gli estremisti di destra, la Lega sta con gli estremisti di destra e neonazisti, Forza Italia sta con i popolari. L’intera coalizione anche se in modi diversi concorda sulla necessità di limitare l’Unione Europea, di dare maggiore autonomia ai singoli Stati e lasciare in comune solo alcuni aspetti economico finanziari e poche altre funzioni. Una specie di centro di consulenza comune anche per attività di pubbliche relazioni. Quindi appartenenze politiche diverse e una unica idea, ridimensionare l’Europa. L’dea che il nostro paese senza una forte Unione Europea non abbia futuro non sfiora minimamente questi protagonisti della politica del nostro paese.

Poi c’è il movimento cinque stelle, è più preciso dire il partito di Giuseppe Conte perché dopo di lui ci sono solo comparse, che non dice cosa vuole e quali progetti o proposte ha per l’Europa, forse non gliene importa. Forse per Giuseppe Conte è lo stesso se in Europa vince questo o quello come anche in America dove però una certa preferenza per Trump è chiara. Questo movimento partito ha solo l’obiettivo di conquistare un voto in più del Partito Democratico in modo da sedersi al tavolo di una eventuale alleanza politica elettorale come il federatore della operazione. In questo caso meglio dire Giuseppe Conte vuole fare il leader di tutti. È superfluo dire che la parte migliore del Partito Democratico è lontana da questa ipotesi come da una alleanza con Giuseppe Conte. Non si possono calpestare, infatti, i propri principi e valori pur di avere il potere.

Ci sono anche partiti piccoli, centri politici spesso basati su singole persone, che non raggiungeranno la quota per entrare nel Parlamento Europeo e comunque si aggregheranno ad altri gruppi.

C’è poi il Partito Democratico che è per storia e valori il vero partito europeista di tutto il nostro arco costituzionale. Il partito può rappresentare il punto di riferimento per tutti gli italiani che credono nel futuro del nostro paese inserito in un contesto culturale e politico del continente europeo. E questo concetto dovrebbe essere messo in maggiore risalto dal Partito in questa battaglia elettorale. Una battaglia importante che riguarda dunque direttamente il futuro del nostro paese. Il Partito Democratico per dimostrare questa sua politica, per aumentare la credibilità di affermazioni generiche sul suo europeismo, dovrebbe tuttavia sviluppare e presentare con forza alcune idee portanti della nuova Europa e diffonderle il più possibile. Idee nelle aree della energia, della tecnologia, del sistema industriale, della giustizia sociale e del diritto. Per esempio: un piano finanziario per promuovere scambi di studenti tra i vari paesi, finanziamento di centri di formazione manageriale e per capi intermedi, sviluppo di centri di ricerca nelle aree della tecnologia e della energia. E poi un piano per garantire salari e qualità del lavoro a tutti i cittadini dell’Unione. Insomma, il Partito Democratico deve fare una campagna elettorale importante, è una occasione unica, è il modo per far capire a tanti italiani che magari non votano più, che può esistere una soluzione per il nostro paese e che possiamo come paese contribuire a creare un futuro per noi, per i giovani e per tutto il Continente.

Gianni Di Quattro